L’ affitto in nero è un rischio sia per il padrone di casa che l’inquilino. Entrambi rischiano delle sanzioni per l’evasione fiscale ma vediamo nello specifico cosa comporta e quando viene definito un affitto nero.

Innanzitutto quando è che il contratto si definisce in nero? Il contratto di affitto in nero significa che non viene registrato entro 30 giorni dal momento in cui viene stipulato. Termine entro il quale deve essere regolarizzato pagando l’imposta di registro.

Vi sono due tipi di sanzioni per gli affitti in nero. La prima è quella imposta dal fisco, infatti la mancata registrazione è considerata un’evasione fiscale. Le sanzioni applicabili le troviamo di seguito:

  • Dal 60% al 120% dell’imposta evasa in caso di omessa indicazione del canone ella dichiarazione dei redditi (con un minimo di 200 euro);
  • Dal 90% al 180% in caso di dichiarazione del canone di misura inferiore a quella effettiva (dichiarazione infedele).

Le sanzioni possono raddoppiarsi nel caso in cui l’immobile sia ad uso abitativo.

 

affitto in nero rischi

Il secondo tipo di sanzione è quella civile, nei rapporti fra le due parti sottoscriventi un contratto. L’affitto non registrato implica la sanzione della nullità della scrittura privata proprio come se non fosse stata mai stipulata. Questo rende impossibile sia chiedere la procedura agevolato dello sfratto sia quella di ottenere un decreto ingiuntivo per i canoni non percepiti.

Le sanzioni fiscali possono essere diminuite se pagate entro un anno – tramite il meccanismo “ravvedimento operoso” – invece per quanto riguarda quelle civili non sono oggetto di sanatoria. Una volta passati i 30 giorni dalla firma della locazione questa è nulla. L’unica soluzione è quella di sciogliere il contratto e firmarne un secondo. La registrazione tardiva del contratto di affitto è possibile e serve a regolarizzare i rapporti con il fisco.

Le conseguenze dell’affitto in nero sono di natura fiscale e civile sia per il proprietario che per l’inquilino. Il proprietario di casa perde la possibilità di sfrattare l’affittuario con la procedura speciale che accorcerebbe i tempi ed allo stesso tempo rischia di non riscuotere gli eventuali canoni d’affitto arretrati. Per quanto riguarda l’affittuario invece esso rischia di dover pagare la cartella esattoriale per l’evasione dell’imposta di registro e le possibili sanzioni imposte dall’Agenzia delle Entrate oltre al possibile pignoramento dei suoi beni.

Tali circostanze possono essere evitate dal locatore e dal conduttore registrando il contratto di affitto entro 30 giorni dalla sua stipula. L’iter migliore per limitare i danni a livello fiscale e civile.