L’architettura imita la natura avvalendosi delle più moderne tecnologie a disposizione. La natura, infatti, è sempre stata fonte di ispirazione per l’uomo, specialmente per architetti, ingegneri, designer ed innovatori, i quali continuano tuttora ad imitarne forme e strutture per dar vita a creazioni originali e in armonia con l’ambiente circostante.

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”: lo sosteneva Albert Einstein e per millenni l’uomo si è ispirato liberamente a questo tipo di approccio, proponendo soluzioni perfette per qualsiasi tipologia di problematica grazie all’imitazione di ciò che già esiste in natura. Estetica, funzionalità, design, nuove tecnologie: progettare edifici secondo i principi della “biomimesi”, cioè un’architettura che prende spunto dalle specie vegetali e animali, è una frontiera in continua evoluzione. Gaudí è stato uno dei pionieri di questo movimento con i suoi edifici modernisti, ispirati alle forme vegetali e animali, come anche Frank Lloyd Wright, uno dei primi architetti ad abbracciare l’architettura organica già negli anni ‘30, cioè un’architettura capace di dialogare e integrarsi alla perfezione con l’ambiente circostante. Ben prima, quindi, che si cominciasse a parlare di “smart cities” e “smart buildings”, le cosiddette città e costruzioni intelligenti.

Quando l’architettura imita la natura dà vita ad opere originali ed allo stesso tempo funzionali. Ecco alcune delle costruzioni più recenti la cui realizzazione è frutto di tale corrente:

  • Il Bosco verticale: edificio situato a Milano che rientra nell’alveo dell’edilizia sostenibile, pensato con l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli spazi interni e ridurre il fabbisogno di elettricità e calore. La vegetazione sulle facciate delle due torri, infatti, contribuisce a creare un microclima in grado di produrre diversi benefici: attenuare l’inquinamento acustico, regolare l’umidità, depurare l’aria sottraendo anidride carbonica e, filtrando le polveri sottili,proteggere dal vento e dall’irraggiamento solare.bosco verticale
  • The Edge: gli uffici Deloitte ad Amsterdam sono ubicati in un edificio chiamato The Edge, dichiarato dalla BREEAM “l’edificio più ecosostenibile del mondo”. Una delle sue particolarità risiede nell’utilizzo della tecnologia “power over ethernet” che permette di sfruttare un’unica linea digitale, installata nei controsoffitti, per veicolare tutti i dati provenienti da migliaia di sensori per le diverse funzioni: illuminazione, temperatura, movimento, umidità. È Il cervello dell’edificio che sfrutta la fitta connessione digitale per governa l’intero complesso: l’ispirazione in questo caso è venuta dalle sinapsi del cervello umano. Ciò consente alle persone di controllare e regolare i diversi parametri, come l’intensità, la luminosità e la climatizzazione dei singoli ambienti, attraverso una semplice interfaccia scaricabile anche sul cellulare.the edge
  • Eastgate Center: l’architetto Mick Pearce ha progettato un centro polifunzionale di 55.000 metri quadrati nel centro di Harare, capitale dello Zimbabwe, che tiene conto dei principi di biomimetica e presenta un sistema interamente naturale di raffreddamento e ventilazione. Pearce è riuscito a trasporre nel suo progetto la complessa struttura di un termitaio africano, grazie a un sistema di camini laterali e un tunnel centrale che ha consentito di abbattere del 90% il fabbisogno energetico complessivo che, invece, avrebbe richiesto un impianto tradizionale di condizionamento interno. L’Eastgate Center è uno dei migliori esempi di architettura sostenibile e rivela una capacità fuori dal comune di adattamento all’ecosistema all’intero del quale è stato costruito.eastgate
  • CH2: un’altra pietra miliare di Pearce è il complesso CH2 a Melbourne in Australia, edificio di 12.000 metri quadrati ispirato alla struttura degli alberi. Tra le sue particolarità c’è la facciata principale interamente di vetro, rivestita da doghe di legno che si aprono e chiudono secondo l’intensità della luce diurna e l’angolazione dei raggi solari. Sul tetto sono posizionate delle turbine eoliche, oltre a pannelli solari e un efficiente sistema di raffreddamento naturale che comprende dei serbatoi d’acqua contenenti migliaia di palline d’acciaio contenenti PCM (Phase change material,), cioè un materiale a cambiamento di fase costituito da sali idrati. Il materiale ha la capacità di accumulare e rilasciare il calore cambiando il suo stato, da solido a liquido e viceversa. Sono quindi le palline a raffreddare l’acqua nei serbatoi, rilasciando il calore accumulato in precedenza; l’acqua così raffreddata è immessa nel circuito di pannelli refrigeranti dentro l’edificio, per poi tornare nei serbatoi a una temperatura di 2-3 gradi superiore rispetto a quando era uscita.CH2
  • Tempio del Loto: è un tempio bahai situato a Nuova Delhi. L’edificio è stato progettato dall’architetto Fariborz Sahba e presenta l’aspetto del bocciolo di un fiore di loto, formato da ventisette “petali” marmorei, poggianti su nove aperture.architettura imita la natura

Di esempi se ne potrebbero fare ancora molti, infatti la biomimetica è un approccio sempre più utilizzato poiché permette di studiare consapevolmente ed approfonditamente i processi biologici e biomeccanici della natura, per creare modelli efficienti ed originali e impiegare al meglio le tecnologie umane.