La prima casa di Antonio Gaudì, l’architetto spagnolo famoso per le sue costruzioni colorate, è stata la dimora estiva di un ricco broker assicurativo Manuel Vicens i Montaner. Una graziosa villa dalle influenze orientali, mudéjar e nazarene con un ampio e rigoglioso giardino. La prima opera del genio del modernismo catalano.
La villa è stata di proprietà privata per 130 anni, fino a quando nel 2014 è stata acquistata dalla Banca Morabanc. Nel 2005 la casa è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, trasformandola in un museo, anche se purtroppo gli esuberanti giardini non esistono più. In seguito ad un investimento di 4,5 milioni e due anni di ristrutturazioni è finalmente pronta per essere visitata dal grande pubblico.
La strada della casa è Carolines de Barcelona ed è lì che dal 16 novembre si potrà esplorare la prima casa progettata da Gaudì alla giovane età di 26 anni nel 1878. I lavori sono durati per circa 7 anni e nel corso del tempo ha subito diversi interventi come quello di Joan Baptista de Serra Martìnez, un architetto amico di Gaudì.
La prima casa di Antonio Gaudì è stata costruita vicino ad un convento, spazio che permetteva di disporre un ampio e fiorente giardino, l’architetto era ossessionato dall’adattare il linguaggio della natura alla vita privata nella città.
Le pareti ed i tetti sono ricoperti da decorazioni ispirate alla natura, riproducendo la vegetazione di boschi e prati. I dipinti sono stati restaurati con toni accesi, prediligendo i toni del verde e del porpora. Le decorazioni delle pareti sono fatte di cartapesta, un sistema messo a punto dal decoratore e litografo Hermenegildo Miralles.
La casa, nonostante siano passati 130 anni dalla sua realizzazione, conserva i mosaici e la carpenteria originale mantenendo così la loro qualità.