Il desiderio di comprare casa può essere coronato con tre alternative al mutuo quando non è possibile ottenerne uno. Vediamole nel dettaglio le soluzioni finanziare per comprare casa da prendere in considerazione.

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Leasing immobiliare

Il leasing 1° casa 2017 è un nuovo strumento applicabile ai contratti stipulati dal 1/1/2016 al 31/12/2020. Si tratta di una forma di finanziamento che prevede l’acquisto dell’immobile da parte di una banca o società che poi a sua volta affitta la proprietà a un privato, ad un prezzo generalmente più alto rispetto a quello di mercato.

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Al termine del contratto, il locatario può decidere se rinnovare il leasing, acquistare l’immobile riscattando i canoni già versati al locatore oppure lasciarlo definitivamente. Se alla fine del contratto, il locatario intende acquistare l’immobile può farlo sia accendendo un mutuo, sia pagando in un’unica soluzione la quota residua del costo dell’immobile.

Il leasing immobiliare permette di abitare subito l’immobile, senza attendere i tempi di accettazione di un mutuo e senza versare la caparra del 20% richiesta dal mutuo prima casa tradizionale. Il leasing prevede, dunque, che il soggetto intenzionato a comprare casa versi al proprietario un canone di locazione mensile che può paragonarsi a una sorta di rata di un mutuo.

Le detrazioni per gli under 35 

La Legge di Stabilità ha reso il leasing particolarmente vantaggioso per gli under 35, a patto che:

  • essi percepiscano un reddito annuo inferiore ai 55mila euro;
  • l’immobile venga destinato, entro un anno dalla consegna, ad abitazione principale.

Gli under 35 possono infatti usufruire di:

  • una detrazione del 19% sulle spese sostenute per i canoni (fino a un massimo di 8mila euro);
  • una detrazione del 19%, fino a 20 mila euro di importo pagato, sui costi relativi al riscatto finale dell’immobile.

Per coloro che hanno compiuto 35 anni, invece, la detrazione fiscale è ridotta del 50%: 4 mila euro per quella sui canoni e 10 mila euro per quella sul riscatto.

Pro e contro 

Vantaggi:

  • I canoni mensili non subiscono variazioni, nel mutuo invece possono subire enormi variazioni.
  • la possibilità di finanziamento del 100% del valore dell’immobile;
  • assenza di spese di istruttoria e di spese notarili fino al momento del riscatto dell’immobile;
  • la possibilità di sospensione delle rate e le detrazioni fiscali per gli under 35.
  • possibilità di variare l’importo del canone e dell’importo finale.
  • il prezzo di riscatto finale al termine del contratto è inferiore al valore di mercato.

Svantaggi:

  • il pagamento di un canone iniziale di importo non inferiore al 15% del valore dell’immobile;
  • la maxi-rata finale;
  • durata più limitata a quella dei mutui, ossia non superiore ai 20 anni.

Vendita con riserva di proprietà di un immobile 

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La vendita con riserva di proprietà prevede che l’acquirente entra in possesso della casa all’atto del rogito ma con la clausola che la proprietà resti del venditore fino al versamento integrale del prezzo; una volta effettuato il pagamento integrale, l’immobile diventa definitivamente proprietà dell’acquirente.

Qualora l’acquirente non rispetti il contratto, il venditore può richiederne lo scioglimento. In questo caso, il venditore è tenuto a restituire la somma ricevuta dal compratore, mantenendo tuttavia il diritto di essere risarcito per il danno subito e richiedere un equo compenso all’acquirente per l’uso dell’immobile.

Pro e contro 

Vantaggi:

  • in caso di eventuali ipoteche o pignoramenti a carico del venditore non è possibile rivalersi sull’acquirente.

Svantaggi:

  • il tributo per i servizi indivisibili (Tasi), la tassa sui rifiuti (Tari), le spese ordinarie e straordinarie di manutenzione sono dovute dall’acquirente.

Affitto con riscatto

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L’articolo 23 dello Sblocca Italia ha regolato l’affitto con riscatto, che prevede la stipula di due contratti: quello di locazione e quello dell’opzione per l’acquisto.

L’affitto con riscatto prevede l’immediata concessione del godimento di un immobile, con diritto per il conduttore di acquistarlo entro un termine determinato. In altri termini si da la possibilità all’inquilino di utilizzare in tutto o in parte le quote di locazione quale anticipo corrisposto al proprietario sul successivo acquisto dell’immobile.

L’acquirente paga un canone di affitto mensile più elevato rispetto al normale prezzo di mercato e destinato a coprire una quota dell’acconto prezzo, nel caso in cui – al termine del contratto – voglia procedere all’acquisto.

Pro e contro 

Vantaggi:

  • soluzione adatta per tutti coloro che da anni vivono in affitto e vorrebbero acquistare casa, ma non possono permettersi un mutuo;
  • tutte le spese, inclusa l’Imu, restano a carico del proprietario fino a quando non si è conclusa la vendita;
  • la formula consente inoltre di posticipare l’atto notarile e le relative spese.

Svantaggi:

  • trend del mercato in continua evoluzione che non consentono di determinare in anticipo se si sta facendo un buon affare;
  • contratto non opponibile a terzi qualora l’abitazione fosse soggetta a rischi, a meno che non sia stato previsto un obbligo di acquisto trascrivibile sui registri immobiliari;
  • se al termine del contratto il locatario deciderà di lasciare l’immobile, non gli verrà resa la parte del canone relativa al riscatto.